PERCHE' ABBIAMO ROTTO CON PRODI
E NON SOSTENIAMO D'ALEMA

Il Governo Prodi nasce sull'onda di un considerevole entusiasmo delle masse popolari, di una grande speranza di avviare un'azione di cambiamento rispetto al passato e di operare quelle riforme strutturali di cui il Paese aveva (ed ha) urgente bisogno, nel segno, finalmente, dell'equità e della giustizia sociale.

Il Governo Prodi ha invece agito in piena continuità con le politiche dei governi che lo avevano preceduto, sul piano economico e sociale. L'azione perseguita è stata unicamente monetaristica (moneta unica europea e rigido rispetto dei vincoli di Maastrich), nel totale disinteresse dei gravissimi problemi sociali che affliggono il Paese (disoccupazione, Mezzogiorno, scuola, sanità), deludendo le aspettative di chi in questo Governo aveva riposto le proprie speranze.

Le numerose proposte che il PRC ha presentato al Governo sono state ignorate.

Nella migliore delle ipotesi abbiamo avuto in risposta solo promesse vane (un esempio per tutti: la legge sulle 35 ore).

Sulla manovra economica la posizione di Prodi nei nostri confronti è stata di completa chiusura:"prendere o lasciare".

In questa finanziaria non esiste alcun provvedimento serio per affrontare i problemi della disoccupazione, della sanità, del Sud, della scuola.

Anzi, sul tema della disoccupazione, si prosegue sulla strada sbagliata: flessibilità, minori garanzie, gabbie salariali, finanziamenti e sgravi alle imprese senza alcuna certezza di ricadute occupazionali.

Mentre chiedevamo una netta svolta riformatrice nelle politiche sociali, sono state date, come specchietto per le allodole a beneficio dell'opinione pubblica, solo alcune misure di vera e propria elemosina verso i poverissimi.

E' con amarezza che constatiamo che, dopo la caduta di Prodi, Massimo D'Alema, nuovo Presidente del Consiglio incaricato, invece di riaprire un dialogo e un confronto a sinistra con il PRC, si ostina nelle chiusure del suo predecessore e preferisce aprire la strada alle losche manovre destabilizzanti di Cossiga, una delle figure più inquietanti del panorama politico italiano.

La posizione di Rifondazione Comunista rimane comunque quella del confronto programmatico e del dialogo costruttivo con le forze politiche dell'Ulivo.


PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
Sezione "Vincenzo Mosca"
Cesano Boscone